Ci siamo decisi, andiamo a provare il posto papabile per il ricevimento. Amore a prima vista. Dopo aver piantato i taccazzi nella neve per soli pochi metri fortunatamente, l’entrata de La Capuccina illuminata mi ha entusiasmato: un fantastico ‘corridoio’ conduce alla piccola entrata; l’ingresso perfetto, già ci vedevo! :’-)
No, non è poi così vero, però non ci sentiamo decisamente ‘schiavi’ o imbrigliati da esse. Tant’è che direte, sarà ora di un anello? Macchè. Verso i primi di dicembre il progetto-matrimonio si è fatto decisamente più concreto. Dalla modalità ‘prove di preparativi’ siamo passati direttamente ai preparativi ufficiosi più che ufficiali, bypassando la tradizionale proposta e l’annuncio formale. PRIORITA’: location, fotografo, allestimenti.
Se è vero che i preparativi di un matrimonio sono impegnativi, beh noi l’abbiamo voluta complicare con delle sorta di ‘prove di preparativi’. C’è stato un periodo di presa di coscienza -che è andato più o meno da quel pomeriggio di agosto fino a Novembre/Dicembre, in cui abbiamo abbozzato, un giorno qui e una là, liste di invitati (a volte improbabili), possibilità di locations (troppe decisamente OT, anche se a settembre ci innamorammo del posto che poi avremmo scelto), addirittura vestiti da sposa (sacrilegio: visti dal probabile sposo!).
Ricordo un pomeriggio d’estate alla ‘ Madonnina’, agosto inoltrato, saranno state le 4 del pomeriggio, avevo la testa appoggiata sulla pancia di Andrea. D’un tratto si solleva, mi guarda e dice qualcosa che in sincerità, non ricordo con esattezza, ma il senso credo possa essere riassunto in un “Ehi, perché non ci sposiamo?”
Non che in 2 anni di convivenza non avssimo toccato l’argomento, però questa volta, per entrambi credo, sembrò avere un ‘suono’ diverso. Ecco come credo tutto sia davvero cominciato.